Pubblicato da: marcotrotta | gennaio 23, 2013

Presidio di fronte ad ATESIR contro la nuova tariffa che cancella il referendum

Rispettare la democrazia, fuori l'acqua dal mercatoL’AEEG, CON LA NUOVA TARIFFA,
CANCELLA IL RISULTATO REFERENDARIO SULL’ACQUA
RISPETTARE LA DEMOCRAZIA
ACQUA FUORI DAL MERCATO

A BOLOGNA DUE PRESIDI 
VENERDI’ 25 GENNAIO 2013

  • Ore 10.30 alla “Agenzia territoriale per l’Emilia Romagna per i servizi idrici ed i rifiuti” Viale Aldo Moro, 64
  • Ore 12.00 alla RAI – Emilia-Romagna via della Fiera, 13

Il Comitato per l’acqua bene comune di Bologna, ed i comitati dell’Emilia-Romagna danno appuntamento alla cittadinanza
Venerdì 25 gennaio 2013 alle ore 10.30 in Viale Aldo Moro, 64
davanti agli uffici della Agenzia Regionale ER (ATERSIR) per manifestare il totale dissenso rispetto al tentativo di reintrodurre la remunerazione del capitale nella tariffa dell’acqua, applicando la illegittima decisione di AEEG che non rispetta la volontà popolare espressa con il referendum.
Per chiedere un cambio radicale della politica degli affidamenti della gestione del servizio idrico, raccogliendo le indicazioni che vengono da territori come Reggio Emilia e Piacenza che si stanno incamminando verso la ripubblicizzazione del servizio idrico, tenendo conto dell’ esito referendario.
Per garantire una corretta informazione dei cittadini, i partecipanti al presidio davanti all’Agenzia regionale, si trasferiranno
alla RAI in Viale della Fiera, 13 alle 12.00
dove terranno una conferenza stampa e chiederanno alla RAI di dare copertura informativa a questioni decisive per la vita dei cittadini dell’Emilia-Romagna.
Comitato Acqua Bene Comune Bologna Coord. Comitati per l’acqua bene comune Emilia-Romagna

Dal comunicato del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua
“L’ Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha approvato il nuovo Metodo Tariffario Transitorio 2012-2013 per il Servizio idrico Integrato sancendo, nei fatti, la negazione dei Referendum del Giugno 2011, con cui 27 milioni di cittadini italiani si erano espressi per una gestione dell’acqua che fosse pubblica e fuori dalle logiche di mercato.
Già il Governo Berlusconi, solo due mesi dopo i referendum, aveva varato un decreto che, reintroducendo sostanzialmente la stessa norma abrogata, avrebbe portato alla privatizzazzione dei servizi pubblici locali.
Tale decreto è stato poi dichiarato incostituzionale.
In egual modo l’Autorità vara una tariffa che nega, nello specifico, il secondo referendum sulla remunerazione del capitale e lascia che si possano fare profitti sull’acqua, cambiando semplicemente la denominazione in “costo della risorsa finanziaria”, ma non la sostanza: profitti garantiti in bolletta.
Ma fa anche di peggio.
Infatti, il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli investimenti per la gestione del servizio idrico integrato più di quanto già non accada attualmente. Ciò avverrà perché in un sistema che si basa sul ricorso al mercato creditizio, se si allunga il periodo di ammortamento dei cespiti si ha una conseguente riduzione delle aliquote annue con un impatto negativo sui flussi di cassa, creando, così, un rischio elevato nel reperimento delle risorse finanziarie.
Ciò è particolarmente grave visto che il servizio idrico integrato abbisogna di ingenti investimenti nei prossimi anni (alcune stime parlano di circa 2 miliardi di € l’anno per i prossimi 20/30 anni).
L’Autorità, in un contesto dove il Governo tecnico di Monti ha rafforzato un’ impostazione neoliberista e di privatizzazione dei beni comuni, che conferma e ripropone nella sua agenda per il prossimo governo, si nasconde dietro una deliberazione amministrativa per affermare una ricetta politica che vuole speculare sui servizi pubblici essenziali, a partire dall’acqua.
Dietro le manovre tecniche si afferma, inoltre, una sospensione democratica gravissima a danno di tutti noi.
Per questo vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e chiediamo le dimissioni dei membri dell’Autorità. E, chiaramente, non ci fermeremo ad elemosinare concessioni ma ci batteremo finchè questo non avverrà e venga ristabilità la volontà popolare.

DAL DECRETO DI FERRAGOSTO ALLA TARIFFA DI CAPODANNO
Ovvero come uccidere la Democrazia durante le vacanze
PERCHE’ SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA,
E VOGLIAMO RIPUBBLICIZZARE ENTRAMBE!”


Risposte

  1. giù le mani dal REFERENDUM!!


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